Fichi d’india, quel frutto venuto da lontano ormai simbolo del Mediterraneo
I fichi d’India sono i fichi di un cactus che si trova in molti Paesi del Sud Italia e del Mediterraneo. In realtà, sono originari dell’America centrale e sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali. Si tratta quindi di un prodotto eccellente, perfetto per non avere carenze nutrizionali soprattutto in estate.
Il fico d’india è uno dei simboli delle regioni del Sud Italia, in realtà questo frutto, e soprattutto la sua pianta, non sono originari dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e non hanno nulla a che vedere con l’India, nonostante il nome sia evocativo. Nasce in Messico e poi si è diffuso in Europa, in Africa ma anche in alcune zone dell’Asia grazie ai conquistatori spagnoli.
Proprietà fichi d’india
1.La pianta
2.Valori nutrizionali
3.Proprietà
4.Controindicazioni
5.Come si mangiano
La pianta
Fico d’india è il nome della pianta che dà origine agli omonimi frutti. Si tratto di un cactus, noto anche come Opuntia ficus-indica, che fa parte della famiglia delle Cactaceae. È caratterizzato da foglie larghe, spesse e piatte e con spine acuminati. Fa dei fiori bellissimi e colorati che si trasformano in frutti commestibili a forma di bulbo, chiamati anche tonni,.
Ma come mai sono stati soprannominati proprio fichi d’India se sono originari del Messico? Si dice che la scelta del nome dipenda da Cristoforo Colombo. Nel 1492, approdato nelle Americhe era convinto di essere in India. E quando portò questi frutti alla corte reale vennero chiamati così. In realtà, gli Aztechi li avevano già battezzati nopali.
I frutti possono avere intense sfumature di colore, virando dal giallo al rosso, e creando tra loro contrasti cromatici molto suggestivi. A seconda del periodo in cui nascono, può variare la forma. Quelli più tondeggianti sono considerati le primizie, mentre quelli allungati sono i tardivi. Il peso, invece, è compreso tra i 150 e i 400 grammi.
Valori nutrizionali
vedere il seguito alla pagina successiva
